Dieta Mediterranea. Il benessere servito in tavola.

Dieta Mediterranea. Il benessere servito in tavola.

La dieta mediterranea? E’ il sistema nutrizionale tipico delle popolazioni che, fino agli anni’50, hanno colonizzato il bacino del Mar Mediterraneo. Solo a partire dal secondo dopoguerra l’avvento del boom economico ha pervaso tali Regioni, portando presto ad un progressivo abbandono di questo stile alimentare, in favore di una dieta ricca di grassi e proteine animali.

In epoche più recenti, è stata ampiamente rivalutata tanto da diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, come bene immateriale dell’umanità. I suoi principi vengono sintetizzati in una Piramide Alimentare che delinea le corrette quantità e la frequenza degli alimenti da assumere nell’arco dell’intera giornata.

I pilastri della dieta mediterranea.

La Dieta Mediterranea è particolarmente nota per una serie di elementi da consumare quotidianamente in porzioni ben definite, indispensabili per ottenere un’alimentazione bilanciata che comprende tutti i macronutrienti, distribuiti secondo la seguente ripartizione:

  • 60% carboidrati.
  • 25-30% grassi.
  • 10-15% proteine.

Di conseguenza, gli alimenti che devono essere consumati quotidianamente sono:

  • 3 porzioni di cereali non raffinati come pasta, riso, pane, farro e avena.
  • 3 porzioni di frutta.
  • 6 porzioni di verdura.

Latte e yogurt possono essere utilizzati giornalmente, mentre per quanto concerne i formaggi non andrebbero portati in tavola più di due volte la settimana. Le proteine vegetali come quelle contenute nei legumi, sono da preferire rispetto a quelle animali. Il consumo di carne (con preferenza verso le bianche) viene limitato a uno o due volte la settimana, mentre è consigliato mangiare pesce dalle 3 alle 4 volte.

Per quanto concerne i grassi, sono concessi fino ad un massimo di 3 porzioni al giorno, con una preferenza verso quelli contenenti acidi monoinsaturi, su tutti l’olio extravergine d’oliva.

Infine la dieta mediterranea prevede una netta riduzione di insaccati, superalcolici, zucchero bianco, burro, strutto e caffè.

Metodo 3EMME Evo: l’evoluzione della nutrizione.

Il Metodo 3EMME Evolution? Nasce dalla profonda volontà di proporre un radicale cambiamento nello stile di vita alimentare di ciascuna persona, con l’obiettivo di perseguire la longevità in salute. La dieta proposta è quella mediterranea, integrata con alcuni aspetti più interessanti per la salute provenienti dai popoli più longevi al mondo (Italia, Grecia e Giappone).

E’ un percorso della durata di 6 settimane che aiuta a migliorare il proprio stile di vita, realizzando un vero e proprio scarico di tutte le tossine accumulate dall’organismo.

Il Metodo 3Emme evolution determina quindi una profonda disintossicazione, sbloccando l’organismo rispristinando tutti i meccanismi energetici sottoposti ai vari stress della vita quotidiana.

Con le sue tre fasi del percorso, si creano le basi per raggiungere uno stile di vita ideale, basato sul pieno ritorno alla Dieta Mediterranea, portando ad una netta diminuzione del peso corporeo nelle persone in sovrappeso e obese, ma anche al pieno raggiungimento di un equilibrio psicofisico nelle persone normopeso.

Durante lo svolgimento del percorso ci si può avvalere di integratori alimentari, derivati da prodotti naturali mirati e formulati in maniera ottimale, nonchè di alimenti nutraceutici fortemente bilanciati e di alta qualità.

Fasi del Metodo 3Emme Evolution

PRIMA FASE DRENAGGIO (1 SETTIMANA)

Drenare e depurare il corpo dalle tossine in eccesso è una necessità fondamentale per l’organismo. Depurare significa espellere le tossine attraverso i 5 organi emuntori: pelle, intestino, polmoni, fegato, reni. Drenare significa aiutare il corpo ad espellere i liquidi in eccesso. Due meccanismi intrinsecamente uniti.

Le tossine si originano in modo naturale al termine di alcuni processi metabolici di base, come dall’assunzione inadeguata di cibo o dalle difficoltà dell’organismo di completare i processi di detossificazione e drenaggio.

I principali sintomi di un organismo intossicato possono essere rappresentati, a partire da alterazioni estetiche quali cellulite, ritenzione idrica, sovrappeso, sudorazione, alito cattivo, stanchezza fino all’alterazione del microbiota.

Un intestino non regolare nella sua funzionalità, non è in grado di sostenere il processo di depurazione e drenaggio organico. Una regolarità nel processo di depurazione e drenaggio offre molteplici benefici come miglioramento del transito intestinale, pancia piatta, riduzione dell’assimilazione delle tossine, dell’adipe e maggiore positività nella perdita di peso, incremento della forza e del benessere fisiologico.

Verdura, frutta, cereali integrali, rappresentano alimenti dalle elevate proprietà drenanti. Scopo della prima fase è sostenere la detossificazione profonda ed un drenaggio efficace, al fine di eliminare le scorie in eccesso e riattivare i processi metabolici e le funzioni fisiologiche di base.

SECONDA FASE – ALCALINIZZAZIONE (DUE SETTIMANE)

Esistono parti del corpo che devono essere acide e altre che devono essere basiche. Il mantenimento dell’equilibrio acido base è un aspetto fondamentale per l’organismo. Un’iperproduzione o accumulo di acidi, comporta una iperacidificazione che può essere frutto di alterazioni metaboliche, ma anche di un’errata alimentazione. La presenza eccessiva di acidi si trasforma in scorie che verranno accumulate in vari punti del corpo.

L’iperacidità agisce sulle caratteristiche delle molecole delle proteine, sulla struttura dei componenti delle cellule, sulla permeabilità delle pareti cellulari, è responsabile del funzionamento degli enzimi e degli ormoni, della distribuzione degli elettroliti, della formazione e del funzionamento dei tessuti fra le cellule.

Anche la fluidità del sangue è fortemente influenzata dal grado di acidità. Sintomi di un corpo acidificato sono: rughe, cellulite, artrite, artrosi, malattie cardiovascolari, alterazioni digestive, tensioni muscolari, invecchiamento precoce.

Mantenere funzionali i processi di detossificazione e di drenaggio è fondamentale nella prevenzione dell’acidosi. Protagonisti in tale azione le verdure, la frutta, i cereali integrali, il pesce. Alimenti fondamentali della seconda fase, che ha come scopo la riduzione degli acidi in eccesso, un sostegno dell’equilibrio acido base, la riduzione dell’infiammazione che si genera in presenza di una iperacidificazione.

I benefici di un equilibrio acido base sono diversi, dalla regolarità intestinale, all’eliminazione di inestetismi cutanei, al corretto funzionamento del sistema immunitario, fino all’equilibrio della funzionalità gastroenterica.

TERZA FASE – DISMETABOLICO (TRE SETTIMANE)

Il metabolismo è l’insieme di alcuni processi che si svolgono all’interno del nostro organismo e che hanno il compito di ricavare e trasformare l’energia contenuta negli alimenti, per poi destinarla alle cellule al fine di soddisfare le loro richieste energetiche.

Le patologie croniche dismetaboliche colpiscono ed alterano il metabolismo. Dalla fine degli anni 50 ad oggi nei paesi industrializzati si è assistito a un allungamento della vita media, comportando un netto aumento delle patologie croniche degenerative tipiche dell’età senile.

Si assiste ad un anticipo dell’insorgenza di tali patologie, motivo per cui la ricerca si è focalizzata sulla relazione tra stile di vita, alimentazione e attività fisica in primis, e insorgenza delle malattie croniche degenerative e metaboliche.

Risulta importante intervenire sui fattori di rischio e, pertanto, la correzione dello stile alimentare è fondamentale. Seguire un’alimentazione equilibrata risulta determinate per la salute.

Per corretta alimentazione si intende seguire i principi della dieta mediterranea al fine di valorizzare tutti i macro e micronutrienti fondamentali per il benessere, come cereali integrali, legumi, pesce, frutta secca oleosa non salata, cibi fermentati, verdura e frutta. Tutti alimenti tipici di questa fase, supportata da un’integrazione mirata al riequilibrio glicemico, del colesterolo, della sindrome metabolica.

TERZA FASE – IMMUNITARIO (TRE SETTIMANE)

Il cibo che assumiamo genera effetti positivi o negativi sul nostro corpo, incluso il sistema immunitario. Un’alimentazione ricca di fibre vegetali provenienti dai cereali integrali, a ridotto consumo di cibi processati e raffinati, gioca un ruolo fondamentale sulla salute dell’intestino. Un intestino sano è alleato di un sistema immunitario in salute. La giusta combinazione e scelta degli alimenti, associata  ad un’integrazione mirata favoriscono l’equilibrio dell’asse intestino – sistema immunitario,

TERZA FASE – CONTROLLO DEL PESO (TRE SETTIMANE)

Il sovrappeso e l’obesità non solo rappresentano un problema estetico che può incidere negativamente sulla sfera emotiva personale,  sociale delle persone, ma rappresenta anche un importante fattore di rischio per la salute.

L’iperalimentazione, la ridotta qualità del cibo che regala calorie vuote, una maggiore sedentarietà, fanno si che il sovrappeso e l’obesità siano alterazioni sempre più in crescita.

Tornare a sane abitudini alimentari, privilegiare i cibi funzionali è di fondamentale importanza. Protagonista di questa terza fase è ancora una volta la dieta mediterranea, affiancata ad un supporto nutraceutico mirato al sostegno di un corretto funzionamento cellulare ed organico.

TERZA FASE – SOSTEGNO ONCOLOGICO (TRE SETTIMANE).

E’ ampiamente riconosciuto che lo stile di vita e le abitudini alimentari modifichino il rischio di ammalarsi di cancro. Fin dagli anni ’60 e 70 del secolo scorso si era osservato che l’incidenza di molti tumori era più alta nei paesi in cui la dieta era più ricca.

In estrema sintesi una dieta che riduce il rischio di ammalarsi di cancro è una dieta che consente di mantenersi snelli, ricca di cereali integrali, legumi, verdura, frutta con poca carne rossa, senza salumi e altre carni conservate, priva di bevande zuccherate, pochi cibi ricchi di grassi e zucchero, poco sale e consumo limitato di bevande alcoliche.

Rispettare queste raccomandazioni e praticare almeno mezz’ora di esercizio fisico al giorno, riduce di un terzo l’incidenza di tumori maligni.