FAME NERVOSA

FAME NERVOSA

Le nostre abitudini alimentari possono essere influenzate dalle emozioni che quotidianamente proviamo: essere in ansia, oppure essere sommersi dal lavoro, lo stress, la tristezza possono aumentare l’appetito e portare a ricercare maggiormente cibi ricchi di grassi e dolci, stimolando la cosiddetta “fame nervosa“.

Secondo alcuni studi le persone fra i 16 e i 40 anni hanno sofferto almeno una volta nella vita di fame nervosa, soprattutto le donne. Le ore preferite per i peccati di gola sembrano essere quelle serali, dopo i pasti principali.
Ci sono due tipi di fame: la fame fisica e la fame nervosa. Quella fisica emerge gradualmente, dopo ore in cui non abbiamo mangiato, e parte dallo stomaco. La fame nervosa invece è improvvisa e dovuta a meccanismi psichici, che portano a mangiare in modo compulsivo e non sano. Nel primo caso, dopo aver mangiato ci sentiremo meglio, mentre nel secondo avvertiremo un senso di colpa e vergogna. A livello scientifico, la spiegazione di tale processo va ricercata nell’ipotalamo, quella fondamentale struttura nervo- sa che regola le emozioni e, con esse, anche il senso della fame e della sazietà; un’alterazione nel funzionamento dell’ipotalamo può, quindi, dare origine allo sviluppo della fame nervosa.