23 Nov 25 Novembre 2020: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La violenza domestica nei confronti delle donne è un fenomeno in costante crescita che non conosce frontiere geografiche, limiti di età, di etnia e classe sociale. Le statistiche dimostrano che in Europa una percentuale oscillante tra il 12 e il 15% di persone di sesso femminile, è quotidianamente vittima di violenza.
Fin dagli anni Novanta, il Consiglio d’Europa è stato molto attivo nel campo della prevenzione delle violenze di genere percepite contro le donne e bambine. In questo contesto, nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani, ancora molto diffusa. La scelta di questa data non fu casuale: venne designata in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabel considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leonidas Trujillo (1930 – 1961), il dittatore che tenne la repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre trent’anni. Il 25 novembre 1960, le tre sorelle mentre si recavano in visita ai mariti rinchiusi in prigione, furono fermate sulla strada da agenti del Servizio d’Informazione Militare.
Condotte in un luogo nascosto e isolato furono stuprate, torturate, massacrate di botte e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo delle loro auto, per simulare un fortuito incidente.
La violenza contro le donne rimane una delle più sconvolgenti, quanto diffuse e persistenti violazioni dei diritti umani. Spesso non punita adeguatamente e accompagnata da un senso di vergogna e disonore, rimane ancora largamente non denunciata per paura di ritorsioni, manifestandosi a livello fisico, psicologico e sessuale, comprendendo violenza domestica, stupro, molestie sessuali e stalking, prostituzione e traffico di esseri umani, mutilazione genitale e matrimonio precoce tra bambini.
In Italia si stima che ogni 15 minuti una donna subisca un atto di violenza, che nel 60% dei casi è commesso dall’ex partner. Una su due lascia figli piccoli e nel 18% dei casi l’autore poi si toglie la vita.
Nel mondo, una donna su tre dichiara di essere stata picchiata, forzata ad avere rapporti sessuali, o comunque ha subito abusi almeno una volta nella vita. Quello che sconvolge ancora di più è che alle soglie del 2021, ancora più di cento paesi siano privi di una legislazione specifica contro la violenza domestica.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, rappresenta un’ulteriore passo avanti per una migliore e più efficace sensibilizzazione a questo problema sociale, cercando di rendere ancora più sicura la vita delle donne all’interno e all’esterno dei confini europei.
Prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire penalmente i loro aggressori: sono questi i punti cardine sui quali bisogna continuare a lavorare a livello politico e istituzionale, per arginare il propagarsi di questa ingiustificata forma di violenza.
“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per le libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti ad una Donna! (William Shakespare)